Protezioni e sicurezza

Lo snowboard è uno sport estremo invernale, per questo non è da sottovalutare il pericolo di infortuni legati a cadute. Per le prime volte si consiglia di prendere lezioni da un istruttore che ha più esperienza nel settore. Spesso sono i principianti che si fanno male nonostante frequentino piste più facili ed eseguino manovre più semplici, ciò accade perché non hanno ancora imparato ad avere il controllo della tavola e l’equilibrio su di essa.
Per evitare tutto questo esistono le protezioni che vanno dal guanto con parapolsi fino alla colonna vertebrale. Qui sotto i più importanti.

Guanti da snowboard con parapolsi

In qualsiasi caduta istintivamente si portano le mani avanti per non cadere con la faccia. Se la neve è dura o ghiacciata il polso subisce una forte sollacitazione fino alla rottura. Il guanto con parapolso integrato è stato studiato appositamente per evitare fratture o lesioni senza togliere la comodità, in più ad alcuni modelli si possono togliere le polsiere nel caso che col passare del tempo non servano più. E’ bene e importante proteggere i polsi soprattutto nella prima settimana di snowboard.

Ginocchiere per snowboard

Le ginocchia si lesionano in caso di urto diretto contro un ostacolo o il ghiaccio. E’ per questo che si indossano ginocchiere, ma sono comode anche quando lo snowboarder si ferma perché nella posizione a riposo le ginocchia sono a contatto col terreno.

Casco

Il casco è fondamentale per ogni disciplina dello snowboard, questo protegge la calotta cranica dall’impatto col terreno o con altri ostacoli. Esiste una vasta gamma di modelli differenti: quelli con i para-orecchie, visiera e gli ultimi modelli hanno delle cuffie integrate.

Protezione a calzoncino per sedere, osso sacro e bacino

E’ molto utile perché spesso nelle cadute si urta a terra con i fianchi del bacino e può portare a formarsi lividi ed ematomi. Il calzoncino non solo protegge, ma è anche un ottimo isolante dal freddo per quando ci si siede sulla neve per riposarsi. Sono dotati di protezioni sui fianchi e sul bacino, ma anche sulle coscie sia davanti che dietro proteggendo anche l’osso sacro, e quindi evitare nelle cadute lo schiacciamento delle vertebre.

Protezione a Pettorina per sterno, clavicole e spalle

E’ usata da chi pratica boardercross o park, protegge le costole negli impatti frontali col terreno. Non è molto comoda ma col tempo ci si fa l’abitudine.

Tartaruga per proteggere la spina dorsale e colonna vertebrale

E’ un guscio protettivo per la schiena, protegge la spina dorsale da traumi diretti ma non dallo schiacciamento delle vertebre. E’ consigliato nelle discipline all’interno dello snowpark e per chi effettua salti.

Mascherina per proteggere gli occhi e la faccia

La mascherina, comunemente chiamata occhiali da sci, non solo proteggono gli occhi dai raggi ultravioletti del sole e dalla neve sollevata dal vento, ma protegge anche la faccia nel caso di caduta e raschiatura sulla neve.

Scarponi per proteggere le caviglie

Gli scarponi, argomento approfondito qui, si dividono in hard e soft. Quelli hard sono più rigidi, quindi riescono a tenere ferma la caviglia ed evitare distorsioni. Al contrario dei soft, nel caso di caduta rovinosa la caviglia potrebbe distorcersi o portare a “la caviglia dello snowboarder”, la frattura dell’apofisi laterale dell’astralago della caviglia e si presenta come una forte distorsione che potrebbe non vedersi sulle radiografie.

Laccio di sicurezza (leash)

Si tratta di una corda che si lega agli attacchi della tavola, quando si scende dalle piste la si aggancia allo scarpone. Questo serve ad evitare che la tavola si stacchi dai piedi e scenda incontrollabilmente per le piste recando pericolo agli altri (il laccio di sicurezza è obbligatorio).

Equipaggiamento di soccorso

Serve a chi fa qualsiasi disciplina fuori-pista. Prima occorre pianificare l’itinerario informandosi sul meteo e sul pericolo di valanghe, conoscere il percorso di salita e discesa consultando carte topografiche dettagliate e guide alpine, avvisare qualcuno di tutto ciò, compreso il numero dei partecipanti e durata dell’escursione ed infine assicurarsi delle capacità del gruppo e di sé stessi. L’equipaggiamento di soccorso da portarsi appresso è composto da:




Passione per la montagna




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