Attacchi e scarponi

Gli attacchi sono costituiti da una base (1) che è l’elemento portante direttamente a contatto con la tavola. Su questa si possono distinguere diverse parti come la sede per il disco (2), la sede per il gas pedal (un particolare plantare che mantiene inclinato lo scarpone così da evitare che tocchi la neve) (3) e alcune parti antiscivolo che restano a contatto con lo scarpone (4). Dietro è fissato l’archetto (5) che ospita lo spoiler (6) con il relativo gancio per la regolazione dell’inclinazione (7). I due cricchetti (8) sono posti sulle fasce imbottite (9), quest’ultime opposte ai corrispondenti millerighe (10) che, inseriti nei cricchetti, permettono di fissare più o meno stretto lo scarpone. Il leash (11), il laccio di sicurezza, è fissato direttamente alla base.

Gli attacchi sono fissati alla tavola tramite dischi di diametro standard (2) su cui si regola l'angolazione, e viti inserite negli appositi fori presenti sul disco. Inizialmente tutti i dischi presentavano 4 fori disposti a quadrato perché tutte le tavole avevano lo stesso sistema (4x4). La ricerca e le nuove tecnologie hanno sperimentato altri 2 sistemi: i triad, che presentano 3 fori a formare un triangolo equilatero; e l'est, che hanno 2 viti che vengono avvitate in due boccole che scorrono in un binario inserito nella struttura della tavola.

Gli attacchi vanno montati entrambi alla stessa distanza dal centro della boccolatura, perpendicolarmente rispetto alla lunghezza della tavola e centrati rispetto alla larghezza. Ora proviamo ad agganciare lo scarpone: bisogna controllare che la punta ed il tallone sporgano in maniera uguale dalla tavola. Per questo la maggioranza degli attacchi è dotato di una regolazione che fa arretrare o avanzare l'archetto (vedi foto); in alternativa si possono sfruttare i fori dei dischi opportunamente direzionati.
La distanza tra il centro dei due attacchi, lo stance in genere è leggermente più ampio della larghezza delle spalle, poi dipende dalla disciplina e dal rider. In ogni caso uno stance maggiore dà maggior stabilità e minor controllo e viceversa. Prima di passare alla regolazione delle angolature bisogna capire con che approccio si vuole surfare. Sono 2, regular prevede che si disponga avanti, quindi vicino alla punta, il piede sinistro; goofy propone il piede destro. Questo è importante perché il piede avanti regola l'equilibrio e stabilità, quindi questo attacco sarà fissato con la punta del piede poco più girata verso la punta della tavola; mentre il piede posteriore determina la direzione e di conseguenza l'attacco sarà più ortogonale per facilitare lo spostamento della gamba a seconda della curva che si vuole effettuare.

Per capire se si è regular o goofy esiste un accorgimento molto semplice. Si può far chiudere gli occhi al soggetto e spingerlo dalle spalle, il piede che ristabilisce l'equilibrio sarà il primo che metterà avanti. In generale l'angolazione del piede dietro (A) è 5° (sempre verso l'estremità più vicina della tavola e rispetto alla perpendicolarità dell’asse longitudinale della tavola) e quella davanti 15° (B).

Le angolazioni variano a seconda della disciplina ma soprattutto alle esigenze dello snowboarder, l'ideale è andare per tentativi per trovare l'angolatura che si ritiene migliore. Nel caso che lo scarpone sporga dalla tavola, quindi c'è il rischio di raspare, le possibili soluzioni sono aumentare l’angolazione (sconsigliato), inserire un ulteriore spessore od un gas pedal più inclinato, oppure cambiare tavola usandone una più larga.

La regolazione dell'inclinazione dello spoiler (il sostegno dove appoggiamo il retro del scarpone) serve per assumere una posizione più "piegata" verso la lamina frontale. Si regola tramite il gancio posto sullo spoiler stesso che appoggia direttamente sull’archetto. Di norma gli spoiler dovrebbero essere sempre ruotati in modo che restino paralleli alla lamina posteriore, ma in alcuni casi succede che il cricchetto più grande non riesca a trattenere bene il millerighe. Per ovviare a questo problema basterà ruotare il cricchetto usando uno dei fori presenti nell’anima della fascia imbottita (vedi foto).

Un particolare tipo di attacchi soft è quello adottato dalla Flow che ha lo spoiler libero. Questo consente di inserire lo scarpone dal lato dello spoiler ed agganciare quest'ultimo tramite un meccanismo costituito da molle e cavetti d'acciaio, rendendo l'aggancio più veloce.

Gli attacchi hard o step-in hanno una piastra fissa dove sono montati dei sistemi di ancoraggio a leva che permette un agganciamento rapido. Tale tipo di attacco permette meno movimento alla caviglia ma consente di trasmettere più velocemente gli impulsi alla tavola. Lo svantaggio è che tra l'attacco stesso e lo scarpone non deve esserci troppo spessore di neve, altrimenti lo scarpone non si aggancia.
Per l'attacco hard è necessario indossare lo scarpone corrispondente che può essere usato anche per altre attrezzature: ramponi da ghiaccio, racchette da neve... Lo scafo è in plastica con leve metalliche per la chiusura, simile ad uno scarpone da sci, ma con scarpetta interna removibile.
Anche lo scarpone soft contiene la scarpetta interna, ma la calzatura esterna è di pelle-tessuto-plastica, ha la suola in gomma ed il sistema di chiusura a lacci, straps e/o ganci con sistema di tiranti. Lo scarpone soft, a differenza di quello hard, consente più mobilità delle articolazioni del piede.
In entrambi i casi, che sia soft o hard, lo scarpone deve sempre essere comodo e deve fasciare il piede in modo che non permetta al piede stesso di muoversi al suo interno.




Passione per la montagna




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