Valli Giudicarie

Val Breguzzo

E' un'altra bella valle laterale che si addentra nel gruppo dell'Adamello e che offre varie possibilità di escursione verso le alte quote del Gruppo. Da Roncone si raggiungono agevolmente (3 km) Breguzzo o Bondo, punti di accesso alla valle.
Seguendo le indicazioni ci si addentra nella valle che si risale su fondo asfaltato fino al rifugio Ponte d'Arnò (a metri 1103 ed a sei chilometri da Breguzzo) e su sterrato in seguito. Il rifugio dista 10 chilometri dalla strada statale. Al Ponte d'Arnò si può invece svoltare sulla sinistra ed entrare in Val d'Arnò da dove arrivare a malga d'Arnò (dopo circa sei chilometri di sterrato salendo fino a 1500 metri di quota) o malga Maggiasone (meno di cinque chilometri di sterrato).
Presso il rifugio Limes (km 3 da Roncone), invece, si può salire sulla destra e percorrere alcuni chilometri in salita fino alle Sole (km 8.3) e poi a Zeller (km 10).
Questo itinerario presenta una prima leggera salita lungo la strada del fondovalle della Val di Breguzzo seguita, dopo il bivio presso il rifugio Limes, da un tratto più impegnativo di circa sei chilometri sino ai 1300 metri di quota delle Sole. Lieve discesa sino al bivio della Madonnina (0.5 km) poi di nuovo 1.2 km di salita sino alle case sparse di Zeller. Discesa per l'itinerario di salita o sino a Tione tenendo la sinistra al bivio della Madonnina.

Val di Concei

Bell'itinerario circolare che si può attaccare dalle più varie località sia del Lago d'Idro, della Valle del Chiese, delle Giudicarie e della Valle di Ledro.
Sono infatti queste le aree toccate dai 54 km di questo itinerario.
Fissiamo Pieve di Bono come punto di partenza, a 514 metri di quota. Si sale in sedici chilometri fino a Malga Cadria, metri 1914: la salita è impegnativa su asfalto e poi sentiero, sempre ripida.
Da Pieve di Bono si seguono le direzioni Por, Forte Carriola e poi Deserta e Malga Ringia (km 12, metri 1400). Nei pressi della malga finisce l'asfalto e si incomincia a salire, con pendenza media superiore al 12%, su mulattiera e poi sentiero pedalabile per ulteriori quattro chilometri.
La malga si raggiunge dopo aver risalito una scala in pietra e costeggiato un laghetto.
Si scende fino a Bezzecca prima su una ripida mulattiera sconnessa (malga Vies, metri 1522 km 25, nove di discesa), su stradina a sfondo bianco oltre malga Vies (sinistra) e poi su asfalto.
Giunti a Bezzecca (metri 700, km 42) si entra sulla statale della Valle di Ledro scendendo a Storo e poi risalendo a Pieve di Bono.
Un interessante deviazione è la discesa a Storo lungo uno sterrato che si imbocca presso il Laghetto d'Ampola: si sale a Malga Stigolo su sterrato e poi su sentiero fino a scollinare.

Malga Avalina

Dal centro di Roncone si prende la direzione Rifugio Miramonti: al primo tornante di sinistra si svolta a destra in direzione Bondone di Sopra e Bondone di Sotto. La strada ripida giunge sino a Bondone di Sopra (km 5, metri 1299): lì si devia a sinistra (sterrato). Si continua a pedalare lungo i numerosi tornanti fino al bivio per Malga Stablo Fresco (km 11.2, metri 1900): si svolta a sinistra e con una breve traversa si arriva a Malga Avalina (metri 1970, km 11.8).
La discesa può seguire lo stesso itinerario di salita oppure si prosegue diritto in direzione est lungo una traccia di sentiero, attraverso i pascoli, fino a malga Le Pozze (km 13.3 - metri 1648).
Si ritrova una forestale da percorrere sino al bivio dove, svoltando a sinistra, si procede per Malga Spinale (km 16.4, metri 1541) e Peschiera (metri 1140, km 21.4). Al bivio per Forte Corno si svolta a sinistra oltrepassando il bivio per Bedole. Percorso un tornante di devia su sterrato verso sinistra sino a Roncone.

Malga Bissina

Segnata ma non troppo dai lavori che hanno guastato molte delle valli alpine, la bella Val Daone è percorribile con una comoda strada che risale fino ai due laghi artificiali. I due laghi oltre che meta degli appassionati delle due ruote sono la base di partenza di molti escursionisti che attaccano anche da questi luoghi la salita alle cime più importanti del Gruppo Adamello-Brenta. Da Roncone si raggiunge Lardaro lungo la strada statale 237 (tre chilometri in leggera discesa) e poco dopo l'abitato si svolta a destra (incrocio al km 6 da Roncone) verso Praso e Daone cui si giunge dopo quattro chilometri.
L'abitato di Daone a metri 767 chiude (o apre) la valle di Daone, scavata dal fiume Chiese, e che questo itinerario risale fino al Lago di malga Bissina a 1830 metri.
La strada percorsa è situata in fondovalle e costeggia il lago artificiale di malga Boazzo (quota 1230 - km 20) prima di giungere all'altro lago artificiale, malga Bissina (km 30 metri 1826).
In mountain bike si può costeggiare il bacino sino ai verdi prati ai piedi del Carè Alto ed eventualmente, con riguardo alla salvaguardia dell'ambiente naturale e percorrendo alcuni tratti a piedi, giungere sino al Rifugio Val di Fumo (metri 1997) da cui si gode un eccellente panorama sulla Vedretta di Fumo e sulle cime del Carè Alto e del Corno di Cavento. Attenzione particolare va riposta nella discesa in quanto tratti con asfalto perfetto si alternano ad imprevisti rattoppi, buche o tratti più sconnessi.

Malga Stabolone

Lunghezza: km 34
Dislivello: m 1.040 (quota massima m 1.829)
Difficoltà: abbastanza faticosa in salita - modesta in discesa
Itinerario che presenta una prima parte di salita su asfalto decisamente faticosa per poi offrire una lunga diagonale a mezza montagna più rilassante e panoramicamente stupenda. Raggiunto l'abitato di Praso (m 789) sarà possibile parcheggiare l'auto nel parcheggio antistante e a lato della chiesa. Prendere la strada per la Valle di Daone e circa 100 m dopo la fine del paese di Praso imboccare la deviazione sulla destra. Qui ha inizo la lunga e faticosa salita (prenderla con calma) che con numerosi tornanti ci porterà fino al piano di Malga Varassone (m 1.532). Ora la strada non è più asfaltata, ma quasi pianeggiante e permette quindi di gustare appieno il bellissimo panorama.Oltrepassate le malghe di Varassone e Rola, in corrispondenza di un guado troveremo un bivio sulla destra per Malga Valbona non consigliabile, perché poco ciclabile. Oltrepassato questo di circa 100 m troveremo una biforcazione: a sinistra per variante a, a destra ora continueremo in salita per giungere, dopo circa km 3.5, alla bellissima Malga di Stabolone di Sopra (m 1.829) la quale ha la caratteristica di avere il pascolo quasi interamente cintato da lastre di granito piantate verticalmente nel terreno.
Discesa: il ritorno si svilupperà per intero lungo l'itinerario di salita.
Variante: visita alle baite di Staboletto. Giunti al bivio di quota 1.538 svoltando a sinistra, in leggera discesa, raggiungeremo dopo circa km 2.5 l'incantevole villaggio montano di Staboletto (m 1.502).

Pista ciclabile

Una bella pedalata, in tranquillità e senza difficoltà altimetriche particolari, è possibile lungo la pista ciclabile che costeggia il torrente Sarca.
La pista si sviluppa per circa diciannove chilometri con partenza da Villa Rendena e conclusione nei pressi di Carisolo, all'imbocco della Val di Genova e dell'Alta Val Rendena.
La prima parte del percorso corre lungo il torrente tra i prati di Javrè, Darè, Vigo e Pelugo. Attraversa poi il Sarca per proseguire sulla sinistra del torrente fino a Spiazzo e Mortaso, dove riattraversa il torrente per raggiungere Strembo. Proseguendo in direzione di Pinzolo si costeggia il Parco Crosetta e si dirama poi per formare un anello in corrispondenza di Pinzolo e Carisolo.
Giunti al campo di calcio la pista si riunisce e prosegue, in un ramo, sull'argine destro del Sarca fino al ponte della località Vetreria (Carisolo). Un altro ramo, invece, segue l'argine sinistro e, transitando per la Pineta ed il Maneggio di Pinzolo, conduce sino al Ponte sul Sarca di Carisolo dove si innesta sulla strada vecchia per Sant'Antonio di Mavignola e Madonna di Campiglio.

Salita a Zeller

Salita impegnativa e assolutamente sconosciuta al popoloso mondo degli appassionati di biciclette. 9.2 km di curve e tornanti immersi nei boschi (ma alcuni tratti sono esposti al sole e, se il sole è forte, rischiano di mettere ko chiunque) conducono fino ad un gruppo di case e malghe che compongono l'abitato di Zeller.
Giunti a Zeller (dove è possibile proseguire verso l'omonimo rifugio ed oltre fino alla Malga Cengledino su sterrato) si può decidere di tornare indietro lungo la stessa strada oppure, presso la Madonnina (dopo 1.2 km di discesa), si può svoltare a destra e proseguire in leggera salita (0.5 km) fino a le Sole.
Da quel punto parte una divertente discesa che porta fino al fondovalle della Val Breguzzo (rifugio Limes al km 7 di discesa) e poi a Breguzzo (in tutto 10 km da Zeller), dove 5 km di statale riportano a Tione.
Bellissimo il panorama lungo questo itinerario di ritorno: la Val di Breguzzo è molto affascinante e si insinua fino alle pendici dei monti del Gruppo dell'Adamello.

Passo Daone

Panorama sugli abitati del Comune di Montagna.
Questo versante del Passo Daone, forse semplicemente per una sensazione irrazionale o perché si pedala all'ombra di faggi e conifere, appare meno impegnativo della salita da Preore ed i chilometri si susseguono più rapidamente.
I chilometri da Spiazzo sono 7 ed il dislivello è di 650 metri. Gran parte del dislivello è superato nei primi 6 km: nell'ultimo chilometro si può infatti spingere un rapporto più lungo e tentare uno sprint. Le pendenze superiori della prima parte della salita sono alleviate dalla presenza di numerosi tornanti che sebbene a stretto raggio collaborano con il ciclista al superamento del dislivello.
La discesa è per la strada di salita o, a scelta, attraverso Montagne (ottimo panorama) su un circuito che porta a Tione e risale (falsopiano) poi fino a Spiazzo.

Passo Duron

Il Passo è come pare suggerire anche il nome abbastanza impegnativo come pendenze ma la breve distanza ed il dislivello non eccessivo (poco meno di 500 metri) lo rendono un traguardo di medio livello.
La provinciale del Passo è completamente asfaltata ed un tempo, prima della galleria della statale per Ponte Arche, era il collegamento tra Tione e la zona ad est del paese. Ora invece anche nelle mattinate di metà agosto è difficile incontrare un certo numero di veicoli.
La strada si prende da vari punti di accessi lungo la statale che porta a Trento e sale prima a Bolbeno e Zuclo. Superati i centri abitati il percorso si immerge nei boschi e da faggi e conifere non si separerà fino al Passo. Per quanto riguarda le note tecniche la strada sale prima in saliscendi poi in salita rettilinea ed infine con qualche tornante. Il Passo è situato a 1000 metri, appena dopo una strettoia naturale a 6.4 km da Tione.
La discesa si può effettuare lungo l'itinerario di salita oppure scendendo verso il Bleggio (Ponte Arche). Giunti a P. Arche (400 metri, km 11 dal Passo) però è consigliabile fare ritorno a Tione (535 metri) salendo a Stenico (celebre Castello, 670 mslm, a 4 km da Ponte Arche) e proseguendo per Coltura (affascinante la Cascata del Rio Bianco (foto) lungo la strada, Ragoli e Preore. La statale che unisce Ponte Arche e Tione è segnata da due gallerie abbastanza insidiose nonostante i recenti interventi volti a migliorarne luminosità e qualità del manto stradale.

Montagne ed il passo Daone

Da Tione di Trento si segue la statale verso Ponte Arche e si svolta verso Preore, piccolo comune giudicariese, da cui parte, e subito in salita, la strada provinciale di Montagne.
Le pendenze sono sempre elevate e nonostante i tornanti siano frequenti non si riesce a rifiatare. Particolarmente severo è il tratto che attraversa l'abitato di Larzana, a 1000 metri circa di altitudine. Proprio superato l'abitato di Larzana la strada si fa leggermente meno pendente ed il bosco che ha avvolto il ciclista sin dai primi metri si fa più fitto. Così, al fresco ed all'ombra, si raggiunge Passo Daone (o Pra de l'Asen), a 1300 metri di altitudine.
Il contachilometri segnerà allora 8.7 km ed il dislivello colmato sarà di circa 750 metri.
Dal Passo si può proseguire in discesa verso Ches e Fisto, frazioni di Spiazzo oppure tornare sulla stessa strada dell'andata. Se si sceglie di scendere verso Spiazzo il consiglio è di osservare con attenzione il panorama sul gruppo dell'Adamello: attraverso le fronde infatti si ha una delle migliori visuali sul Carè Alto, cime tra le più alte del gruppo con i suoi 3462 metri.

Val san Valentino

La Valle di San Valentino è una delle valli laterali della Val Rendena più selvagge e meno frequentate. Questo è senza dubbio una fortuna per l'ambiente della valle che si è mantenuto sostanzialmente integro e, poco frequentato da auto e moto, può essere teatro di una bella escursione in bicicletta.
L'accesso consigliato è da Vigo Rendena: una rampa durissima segue il primo impegnativo chilometro. Si tratta di due chilometri dalle pendenze quasi impossibili (su asfalto) che mettono a dura prova la resistenza e la tenacia di ogni biker (pendenze oltre il 20%). Un sospiro di sollievo lo si tira solo una volta giunti in prossimità del piccolo Santuario di San Valentino (che dà il nome alla valle), a 900 metri di quota.
Da quì la strada si snoda più dolcemente e le pendenze sono meno significative: l'occhio è così distratto dai panorami e dai giochi d'acqua del Rio di S.Valentino.
Nei pressi del ponte del rifugio Gorck, intorno al km 6, la strada si fa sterrata: si può proseguire a destra verso malghe di mezza montagna oppure a sinistra verso Pian del Forno (metri 1340, km 8.5), punto di partenza per le impegnative escursioni verso Passo San Valentino, Lago di Valletta Alta e Passo delle Vacche (tutti obiettivi assolutamente inaccessibili ai pedalatori). La strada per Pian del Forno presenta pendenze accessibili ed uno sterrato abbastanza compatto.

Sopra la busa di Tione da malga Congledino al rifugio Limes

Tempo di percorrenza: ore 2.45
Difficoltà: itinerario medio
Lunghezza totale: km 33,5
Dislivello totale: 1350 m
Note: Grandi boschi e grandi pianure sono il leit motiv paesaggistico di questa cavalcata attraverso più versanti delle montagne che circondano la Busa di Tione.
Questo itinerario si sviluppa sulle montagne che fanno corona a Tione, capoluogo delle Giudicarie, ai margini occidentali del Gruppo dell’Adamello: siamo fra la Val Rendena e la grande piana delle Giduicarie detta “Busa”. Dal centro di Tione si imbocca la strada asfaltata in salita fino al Ristoro Zeller (8 km circa), quindi si prosegue per una forestale uscendo dal bosco in prossimità di Malga Cengledino (indicazioni). Si tralascia il sentiero che sale ai suggestivi laghi di Valbona e ci si inoltra nuovamente nelle abetaie sempre lungo la forestale che propone un ripida discesa verso l’Altopiano delle Sole; si continua fino all’indicazione Malga Lodranega, quindi all’incrocio con la strada che sale dalla Valle di Breguzzo. La percorriamo fino a raggiungere il ristorante Limes ed oltrepassato un ponte sul Rio Arnò si prosegue in discesa verso l’abitato di Bondo. Viene quindi attraversata la statale del Caffaro passando accanto al Cimitero monumentale dedicato ai Caduti della Guerra dell’Adamello e raggiungendo così l’altro versante della valle Giudicarie. Si attraversa il Rio Fiana e si entra nel bosco lungo una strada forestale in leggera salita, poi ondulata fino alla località Madonna del Lares e dal piccolo santuario di scenderà al paese di Bolbeno. Pochi chilometri lungo la statale, e si è nuovamente a Tione.

Lungo le strade della Grande Guerra da Roncone a malga Pozze

Tempo di percorrenza: ore 4.30
Difficoltà: itinerario con salita pedalabile, discesa media
Lunghezza totale: km 23
Dislivello totale: 1202 m
Note: Anche nella Valle Giudicarie numerose testimonianze delle realizzazioni militari risalenti alla Grande Guerra; si pedala su queste strade che servivano a collegare la linea di fronte con il fondovalle.
Anche questo itinerario, come molti altri, ripercorre vecchie strade militari di montagna realizzate durante la Grande Guerra, quando l’intero Trentino venne attraversato dal fronte dei combattimenti fra gli eserciti di Italia ed Austria. Sulle montagne di questa zona della Valle Giudicarie e del Chiese vennero scavate trincee, mentre un imponente sistema di fortificazioni era stato realizzato sul fondovalle: si era ai confini fra Impero Austriaco ed Italia. La partenza dell’itinerario, nell’abitato di Roncone, è segnata dalla strada per l’albergo Miramonti, segnalata. All’altezza del primo tornante, sulla sinistra, occorre prestare attenzione all’indicazione per Bondone di Sotto e di Sopra, frazioni che si raggiungono pedalando per un tratto decisamente ripido. Lasciate le ultime case del paese, si devia sulla sinistra su una strada sterrata continuando dopo i numerosi tornanti fino al bivio per Malga Stablo Fresco e raggiungendo quindi Malga Avalina.
Dall’alpeggio si costeggia un laghetto e seguendo la segnaletica Sentiero della Pace si raggiunge la panoramica cima del Dos dei Morti; rientrando con poche pedalate alla Malga Avalina, s’inizia quindi la discesa per una traccia di strada attraverso i pascoli fino alla Malga Le Pozze. Si scorge a questo punto una strada forestale da seguire fino a Malga Spinale e la località Peschiera. (In questo tratto il percorso può risultare meno evidente per via della vegetazione). Nei pressi della località Forte Corno ci si immette sulla strada principale e superato il bivio Bedole (segnalazioni) ad un tornante si imbocca un’evidente deviazione su sterrato (sinistra) che con una ripida discesa riporta al parcheggio.




Passione per la montagna




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