I pneumatici

I pneumatici devono sostenere il peso della bici e del ciclista, quindi devono essere sufficientemente confortevoli da saper assorbire le vibrazioni e resistere il più possibile alle forature. Sono costituiti da tanti filamenti più o meno sottili, incrociati e sovrapposti tra loro formando la tela. Questa viene impregnata di resine che ne permettono il movimento elastico. Nella parte a contatto col terreno viene applicato il battistrada, sempre in gomma, che può contenere un rinforzo anti foratura in kevlar.
Di pneumatici ne esistono svariati tipi che principalmente si dividono tra pneumatici da strada e da mountain bike. Nei primi ci sono i tubolari, chiamati così per la loro forma a tubo. Sono meccanicamente buoni perché hanno la caratteristica di essere completamente chiusi tramite una cucitura ricoperta da una fettuccia di cotone. In seguito, il tutto viene incollato al cerchio con del mastice specifico. Questo tipo di pneumatico distribuisce meglio le sollecitazioni a cui la ruota viene sottoposta e con lo sviluppo delle tecnologie, si è arrivati al tubolare aperto, simile al classico copertone. La carcassa è formata da un'intreccio di fili di cotone o nylon, più sono sottili e più i pneumatici sono morbidi. Il numero seguito dalla sigla TPI indicato sul copertone corrisponde alla quantità di fili in un pollice, sopra i 100TPI la carcassa viene considerata morbida. I cerchietti, i bordi del pneumatico a contatto col cerchione, possono essere in acciaio o kevlar, ovvero più o meno rigidi.
A seconda dell'uso della bici, il battistrada può presentare più o meno tasselli di svariate forme. Le dimensioni dei pneumatici sono espresse con due numeri separati dal segno di moltiplicazione: il primo indica il diametro della gomma, il secondo la larghezza. Tutte le misure sono espresse in pollici e i diametri sono di misura standard.

Scelta dei pneumatici e note sul battistrada

E' importante anche la scelta del tipo di pneumatici, non solo in base al grado di durezza, ma anche dal disegno del battistrada. Questo dipende essenzialmente dal tipo di disciplina per cui se ne fa utilizzo, ma ci sono pochi fattori base comuni per tutti i modelli. Contrariamente a quanto si pensi, la ruota anteriore ha un disegno differente da quello posteriore. Quest'ultima sostiene la maggior parte del peso del rider e quindi deve avere una mescola più dura, specialmente nella parte centrale dove il disegno dei tasselli deve risultare più scorrevole e più fitto ma, allo stesso tempo, assicurare il grip adeguato per affrontare le salite sterrate.
La ruota anteriore è quella che deve avere più tenuta in curva e soprattutto in frenata, fondamentali sono i tasselli laterali che non devono essere eccessivamente duri per adattarsi alla sollecitazione col terreno. Per capire se lo pneumatico è adatto all'uso che ne facciamo, basta osservare i tasselli: questi più sono alti e più sono adatti a terreni molto fangosi. La distanza tra gli uni e gli altri determina altri fattori precedentemente menzionati: più i tasselli sono vicini tra loro e più la ruota sarà scorrevole.

Pressione pneumatici

La giusta pressione delle gomme è molto importante per la sicurezza del ciclista.
Nelle zone asfaltate i pneumatici devono esser ben gonfiati, per sfruttare tutta la forza e quindi non fare fatica. Ma sui tratti sterrati, come i sentieri, la ruota troppo pompata rimbalza sugli ostacoli compromettendo l'aderenza al terreno. La giusta pressione dipende da diversi fattori: peso della bici, peso del biker, dimensioni e tipo di pneumatico, tipo di terreno che si affronta e stile di guida. In prtica la pressione è giusta quando il pneumatico copia il terreno senza rimbalzare e il cerchione non tocca per terra (in modo che non rompa la camera d’aria).
Su terreni bagnati e a fondo viscido è consigliato sgonfiare le coperture in maniera che il pneumatico abbia più superficie d'aderenza sul terreno.

Riparazione della camera d'aria

Per cambiare una camera d'aria occorre sgonfiarla del tutto e sfilarla dalla copertura tramite i levagomme, facendo attenzione a non danneggiare ulteriormente la camera d'aria. Con una pompetta o un compressore gonfiare la camera d'aria e immergerla in un recipiente d'acqua; esercitando una pressione con le mani si vedranno le bolle d'aria fuoriuscire dal buco. Dopo aver asciugato la zona del foro e carteggiato con della carta vetrata fine in senso orizzontale e verticale, applicare uno strato di mastice in maniera che sbordi dalla toppa e attendere 3 o 4 minuti che il mastice reagisca. Nel frattempo controllare il pneumatico che non presenti corpi estranei come spine infilate, sia sulla superficie interna che su quella esterna. Applicare una toppa dalla parte arancione o un pezzo di camera d'aria tagliato a misura sulla superficie col mastice e mettere un peso sopra, alcuni minuti dovrebbero bastare per far incollare la toppa alla camera. Attenzione: se la camera d'aria dovesse presentare tagli ravvicinati significa che la pressione dei pneumatici era troppo bassa.

Il tubeless

Questo tipo di pneumatico si differenza dagli altri perché non contiene la camera d'aria. Il procedimanto per la sua riparazione è simile alle comuni ruote ma si utilizza un tipo di mastice specifico. In alternativa si può riparare col lattice, iniettandolo all'interno questo forma uno strato che copre i piccoli fori, ma bisognerà avere una valvola smontabile, perché il lattice coprirà anche quella se non la si tiene pulita.

Le valvole

Esistono vari tipi di valvole per il gonfiaggio delle camere d'aria:




Passione per la montagna




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